La sua voce quieta dentro di me saliva di volume, gridava, mi voltai verso il molo vuoto. Mi fermai a guardarla. Il vestito bianco, una margheritina all’orecchio, odore diverso da quello delle mandorle, la fissavo, lo sguardo inceppato su di lei. Fu la prima notizia certa della bellezza femminile. Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all’improvviso accanto. Fa sussultare e svuota. Restai così.
“Mi ascolti o mi guardi?”. Non so come mi uscì di dire: “Posso scegliere?”. Sorrise.
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